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Attentato a Manchester: un anno fa le polemiche per la simulazione di un attacco terroristico (Video)

Un anno prima dell’attentato alla Manchester Arena, nella città inglese era andata in scena la simulazione di un attacco terroristico. Con tanto di figurante che urlava ‘Allah Akbar’. Naturale che, dopo quello che è successo il 22 maggio al termine del concerto di Ariana Grande, oggi si vada a ricordare proprio questa vicenda. Che peraltro aveva suscitato polemiche già nelle ore successive, con la comunità islamica e diverse associazioni che avevano accusato le forze dell’ordine di mancanza di tatto e di atteggiamento discriminatorio.

La polizia inglese si era dovuta scusare, in particolare per l’utilizzo di una frase contro l’Islam mentre le regole di convivenza tra comunità, nel Regno Unito, impongono un atteggiamento più corretto politicamente. La simulazione dell’attentato terroristico era avvenuto nella notte tra il 10 e l’11 maggio 2016, nel centro commerciale di Trafford, vicino allo stadio di Manchester. Un finto attentatore aveva urlato la frase inneggiante ad Allah e poi aveva fatto scattare una finta esplosione di fronte a centinaia di figuranti volontari.

L’obiettivo della messa in scena era testare la capacità e la prontezza della risposta da parte di squadre di soccorso e forze dell’ordine. Ma come poi ha scritto l’Independent, c’è stato un “approccio stereotipico” che ha portato uno dei dirigenti della polizia di Manchester, Garry Shewan, a chiedere scusa e a dire che la scelta di usare quella frase è stata “inaccettabile” in quanto legata “strettamente all’Islam”.

“Riconosciamo l’offesa e ci scusiamo per tutto ciò che questa offesa ha causato”. A criticarla era stato in particolare il gruppo ‘Community Safety Forum’, che da tempo si batte contro l’islamofobia. Manchester non pensava che poco più di un anno dopo sarebbe stata colpita veramente al cuore da un attentato vero, dove i ‘figuranti’ erano militanti reali e pure le vittime.

Alessandro Pignatelli

Alessandro Pignatelli è stato collaboratore di Nanopress dal 2016 al 2018, occupandosi principalmente di cronaca e sport.

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