Almeno 50 persone che simpatizzano per lo Stato islamico lavorano all’aeroporto di Zaventem, colpito dai terroristi negli attacchi del 22 marzo 2016. “Hanno un badge di sicurezza e possono avere accesso alla cabina di pilotaggio di un aereo“, spiegano fonti della polizia belga in una lettera citata dal quotidiano Het Belang. I militanti dell’Isis, prima dell’attentato terroristico, avrebbero fatto spesso visita allo scalo di Zaventem travestiti anche da finti turisti. “Abbiamo segnalato la loro presenza, ma non sappiamo se qualcosa è stato fatto con quelle informazioni”, prosegue la fonte. Ad alcuni di loro sono state revocate le carte d’accesso. Un centinaio tra i 400 che lavorano a Zaventem si dice contrariato per il fatto che molti degli addetti ai bagagli hanno “hanno precedenti penali, spesso per gravi atti criminali”.
Intanto proseguono i blitz della polizia belga, è attualmente in corso una nuova operazione a Courtrai, nella provincia delle Fiandre Occidentali, in Belgio. Il blitz si inserisce nell’ambito delle indagini sull’attentato sventato in Francia. I media belgi, citando la procura federale, spiegano che l’operazione è connessa all’arresto del presunto jihadista 34enne Reda Kriket avvenuto la settimana scorsa vicino Parigi, ad Argenteuil. Ad incastrare Reda Kriket anche il ritrovamento, nel suo appartamento dell’esplosivo più usato dall’Isis, Kalashnikov e pistole.
Nel frattempo Salah Abdeslam, arrestato dopo quattro mesi di fuga e tra i responsabili degli attentati del 13 novembre a Parigi, ha annunciato di voler collaborare con le autorità francesi.
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