La guerra tra Russia ed Ucraina sembra segnata da continue escalation. L’attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, quando siamo al 170esimo giorno del conflitto, tiene il mondo con il fiato sospeso.
Siamo di fronte ad un conflitto che si combatte non solo sul campo ma, soprattutto, con la propaganda. Ognuno accusa l’altro e la verità sembra essere sempre più lontana.
Sull’attacco alla centrale nucleare lo scambio di accuse è reciproco e non si sa chi abbia attaccato chi. La Russia addita Kiev e, quindi, il presidente degli Stati Uniti che, secondo Mosca, sta portando avanti la sua guerra per provocare una catastrofe nucleare.
Dal canto suo è l’Ucraina ad accusare Mosca di aver bombardato la centrale o, almeno, di aver simulato un bombardamento delle centrale. Le truppe russe, infatti, da giorni sono barricate nella centrale occupandola ritenendola un obiettivo strategico di fondamentale importanza.
E’ lo stesso vicepresidente del Senato russo, Konstantin Kosachyov, a ribadire che la centrale non può essere riconsegnata agli ucraini. Questi non sarebbero in grado di garantirne la sicurezza.
Il Presidente della Duma Vyacheslav Volodin chiede al Parlamento europeo di riprendere i lavori, nonostante ci sia la pausa estiva, e riflettere ed intervenire sulla questione che minaccia la vita di tutti i cittadini europei. E’ lo stesso presidente, poi, a ritenere responsabili di una potenziale catastrofe nucleare i governi di Ucraina e Stati Uniti.
Di tutt’altro avviso il rappresentante permanente ucraino presso le Nazioni Unite, Sergiy Kyslytsya, durante il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, afferma che non vi sia stato nessun attacco. Taccia Mosca di elaborare piani di inganno definendo il bombardamento una messa in scena. Per l’Ucraina, insomma, sarebbe solamente una provocazione.
La guerra mediatica e di propaganda continua tra le due Nazioni in guerra. E’, però, la Energoatom, la società statale ucraina, gestore dell’impianto, ad affermare che solo ieri l’area è stata colpita cinque volte.
Gli scoppi sono avvenuti anche vicino ai magazzini dove sono stoccati i materiali radioattivi. Per questo la AIEA (Agenzia internazionale per l’energia atomica) chiede di poter avere accesso alla centrale nucleare per verificare cosa sia accaduto e cosa possa accadere.
Resta di fatto che la centrale nucleare di Zaporizhzhia, nel sud dell’Ucraina, è la centrale più grande di Europa. E’ teatro di battaglie e scontri a fuoco ed al di la della propaganda e lo scambio reciproco di accuse resta, sicuramente, un sito ad alto rischio.
Le notizie, intanto, si susseguono frenetiche alcune delle quali, nonostante il clima, anche positive come ad esempio la partenza in giornata di altre due navi cariche di cereali dirette stavolta in Iran ed in Turchia.
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