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Articolo 155 Costituzione spagnola, cos’è e cosa c’entra con l’indipendenza della Catalogna

[didascalia fornitore=”ansa”]Festeggiamenti per l’unità di Spagna[/didascalia]

La complicata vicenda dell’indipendenza catalana si intreccia con l’articolo 155 della Costituzione spagnola, spesso tirato in ballo dai media iberici e dallo stesso governo centrale di Madrid come arma per impedire la secessione della regione. Cosa dice esattamente il testo costituzionale e soprattutto quali potrebbero essere le conseguenze nell’attivare un articolo che in molti costituzionalisti e politici definiscono “una bomba atomica”, come ha fatto l’ex ministro degli Esteri spagnolo José Manuel García-Margallo a El Confidential? Le stesse autorità catalane sono sul chi va là: lo scioglimento della regione autonoma della Catalogna potrebbe avere conseguenze imprevedibili in un clima di tensione che non accenna a scemare. La stessa sopravvivenza del governo di Carles Puigdemont è legata all’attuazione dell’articolo 155: facciamo un po’ d’ordine.

Al momento, il governo di Mariano Rajoy non ha ancora attuato l’articolo 155 della Costituzione spagnola perché manca un passaggio fondamentale: la dichiarazione unilaterale d’indipendenza della Catalogna. Nel suo tanto atteso discorso, il presidente della Generalitat Puigdemont ha infatti prima dichiarato l’indipendenza per poi sospenderla un minuto dopo, creando una situazione di stallo per la Catalogna e per il governo centrale. Da qui la seconda mossa di Rajoy: chiedere a Puidgemont di chiarire se l’indipendenza è stata dichiarata o no. Vediamo cosa dice l’articolo in questione e quali sono i passaggi per la sua attuazione.

[npleggi id=”https://www.nanopress.it/mondo/2017/10/10/indipendenza-catalogna-spunta-un-piano-segreto-per-la-secessione/187437/” testo=”Il piano segreto per la secessione della Catalogna”]

Articolo 155 Costituzione spagnola: il testo

L’articolo 155 della Costituzione spagnola si trova nella parte del Titolo VIII relativo all’organizzazione territoriale dello Stato. La Spagna infatti riconosce le autonomie regionali, con tanto di governi autonomi, ma nell’ambito di un disegno nazionale unitario.

La Carta costituzionale, nata nel 1978 dopo quasi 40 anni di dittatura franchista, all’articolo 2 (quindi uno di quelli non modificabili) riconosce la “indissolubile unità della Nazione spagnola, patria comune e indivisibile di tutti gli spagnoli”, ma allo stesso tempo “riconosce e garantisce il diritto all’autonomia delle nazionalità e delle regioni che la compongono e la solidarietà tra di esse” (qui il testo in originale).

La Spagna è così divisa in 17 regioni autonome (Andalusia, Aragona, Asturie, Isole Baleari, Canarie, Cantabria, Castiglia-La Mancia, Castiglia e León, Catalogna, Comunità Valenciana, Estremadura, Galizia, La Rioja, Comunità di Madrid, Regione di Murcia, Navarra e Paesi Baschi, oltre alle città autonome di Ceuta e Melilla) che godono di ampia autonomia, lasciando al governo centrale solo alcuni ambiti.

[npleggi id=”https://www.nanopress.it/mondo/2017/10/04/referendum-catalogna-re-felipe-contro-gli-indipendentisti-slealta-inammissibile/186621/” testo=”Il re contro gli indipendentisti: ‘Sleali'”]

L’organizzazione delle Comunità autonome è stabilita dal Titolo VIII della Costituzione spagnola che contiene anche l’articolo 155: si tratta dell’articolo con cui il governo centrale si tutela da eventuali secessioni unilaterali che possano minare l’unità dello Stato.

Il testo dell’articolo 155 recita:

“Se una Comunità Autonoma non rispetta gli obblighi imposti dalla Costituzione o da altre leggi o agisce in modo tale da compromettere seriamente l’interesse generale della Spagna, il Governo, su richiesta del Presidente della Comunità Autonoma e, in caso di mancato conferimento, con l’approvazione di una maggioranza assoluta del Senato, può prendere le misure necessarie per obbligare quest’ultimo a rispettare tali obblighi per proteggere tale interesse generale.

Per l’esecuzione delle misure previste nella sezione precedente, il governo può dare istruzioni a tutte le autorità delle comunità autonome” (qui il link al testo originale) Cosa significa?

Articolo 155 della Costituzione Spagnola, come funziona

Il testo dunque riguarda la possibilità per lo stato centrale di intervenire con le “misure necessarie” per bloccare un progetto indipendentista di ogni Regione autonoma. Cosa significa nello specifico?

Il governo di Madrid ha la possibilità di attuare diverse mosse per obbligare una Comunità autonoma a rispettare il canone dell’unione dello Stato in quello che il Parlamento definisce un meccanismo di controllo “eccezionale ed estremo (fino alla coercizione) per situazione eccezionali o estreme” (qui il link al testo originale).

In pratica, il governo nazionale può scegliere tra diverse opzioni: mettere i Mossos d’Esquadra (la polizia catalana) agli ordini del ministero dell’Interno e sospendere le autorità regionali, fino a chiudere il Parlamento autonomo e indire nuove elezioni.

[npleggi id=”https://www.nanopress.it/mondo/2017/10/02/perche-la-catalogna-vuole-essere-indipendente/91961/” testo=”Perché la Catalogna vuole essere indipendente”]

Articolo 155 Costituzione spagnola, come si applica

L’articolo 155 non può essere attuato in maniera unilaterale dal governo centrale. Perché venga applicato è necessario prima che una Comunità autonoma dichiari unilateralmente l’indipendenza: a quel punto, il governo centrale avvisa le autorità autonome della volontà di attuarlo e lascia qualche giorno per un eventuale passo indietro.

In caso di risposta negativa, il governo si rivolge al Senato, la seconda Camera del Paese, che dovrà approvarla a maggioranza assoluta: a oggi, il premier Rajoy e il Partito Popolare ha la maggioranza assoluta al Senato, oltre ad avere già incassato il sì all’articolo 155 degli alleati di Ciudadanos di Albert Rivera e dei socialisti del PSOE di Pedro Sanchez.

A oggi, Rajoy ha chiesto a Puigdemont la conferma sulla dichiarazione d’indipendenza, al momento sospesa: in caso la confermasse, secondo quanto trapelato da fonti del governo a El Pais, il governo centrale potrebbe accelerare le procedure e attuare l’articolo 155 in meno di una settimana.

Lorena Cacace

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