[didascalia fornitore=”Ansa”]Ansa[/didascalia]
Oggi andiamo ad analizzare l’Ape: pensioni anticipate che possono essere richieste tramite due modalità: Ape Volontaria ed Ape Social. Una delle novità più importanti inserite nel testo della Legge di Stabilità nel pacchetto pensioni è l’Ape, anticipo pensionistico, riservato ai lavoratori che vogliono andare in pensione di vecchiaia o anticipata prima della maturazione dei requisiti anagrafici e contributivi. Anche se il nome delle due prestazioni è simile, l’onere da sostenere per il lavoratore nei due casi è ben diverso. L’unica cosa da tenere presente in entrambi i casi è che si tratta di misure sperimentali che saranno in vigore dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2018 – poi prorogata fino alla fine del 2019.
La pensione Ape Social è un’indennità a carico dello Stato che viene erogata dall’INPS solo a determinati soggetti che abbiano compiuto almeno 63 anni di età, abbiano versato tra i 30 ed i 36 anni di contributi, e non abbiano già maturato il diritto per una pensione anticipata o di anzianità in Italia o all’estero. L’erogazione della pensione Ape social avviene a seguito di una richiesta e terminerà quando il soggetto che la percepisce maturerà le condizioni per ottenere la pensione anticipata o di vecchiaia.
Possono ottenere l’Ape social i lavoratori che:
Passiamo alla pensione Ape volontaria: questo secondo tipo di prestazione non prevede costi a carico dello Stato. L’Ape volontaria è un prestito erogato da banche e/o assicurazioni e garantito dalla pensione. Il suo importo è commisurato all’assegno maturato. Possono ottenere la pensione Ape volontaria tutti i lavoratori dipendenti ed autonomi – mentre sono esclusi i liberi professionisti iscritti alle casse professionali – che abbiano compiuto almeno 63 anni. Un altro requisito è rappresentato dal fatto che non si deve essere già titolari di una pensione anticipata o di vecchiaia o di un assegno di invalidità.
La pensione Ape volontaria può avere una durata compresa tra i 6 mesi e i 3 anni e 7 mesi. Chi la richiede si vedrà ridurre l’importo della pensione fino alla restituzione del prestito ottenuto – ci sarà una trattenuta sull’assegno fino a 20 anni. La pensione futura, una volta sottratto il costo del prestito da restituire connesso alla pensione Ape volontaria, non dovrà risultare inferiore a circa 702 euro al mese.
Per accedere all’Ape volontaria è necessario sottoscrivere una polizza assicurativa sulla vita. Così se il richiedente muore prima di aver completamente restituito il debito, l’assicurazione verserà alla banca il debito residuo – e quindi l’eventuale pensione ai superstiti verrà corrisposta senza decurtazioni.
"Ho abortito, non mi vergogno. Mio il corpo, mia la scelta", si legge su uno…
Il ministero della Difesa ha ufficialmente comunicato che i lavori relativi ai centri per migranti…
La brutale aggressione è avvenuta all'interno di un treno della metro B di Termini. La…
La lira - che ormai non circola più in Italia dal 2002 - rappresenta ormai…
In questo periodo di forte crisi economica (e non solo), l'aumento dei prezzi di alimentari,…
La guardia di finanza ha aperto un'inchiesta sui Vas, ossia i servizi telefonici a pagamento…