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Cronaca

Ahmed si risveglia dal suo “sonno profondo”, la storia particolare del detenuto che dormiva da un anno

Una storia incredibile, quella di quest’uomo che, dopo esser stato arrestato a Fiumicino l’anno scorso, aveva smesso di mangiare e di bere e che era caduto in un “sonno profondo”. Il suo risveglio sembra quasi un miracolo.

Carcere – Nanopress.it

Lui si chiama Ahmed, ha 28 anni ed è di origini pakistane. A parlare di questo è successo e di questo suo “risvegliarsi” dopo più di un anno, è il suo avvocato.

Ahmed: il detenuto che dormiva da più di un anno

Sembra impossibile, eppure è successo. Ahmed si è risvegliato dopo più di un anno, da quando aveva deciso di non mangiare né bere più. Il giovane, 28 anni, era stato arrestato a Fiumicino nel mese di luglio del 2021. Non più solo dal punto di vista nutritivo: il giovane, piano piano, aveva smesso di alzarsi dal letto, di rispondere a qualsiasi stimolo proveniente dall’esterno.

In molti lo avevano dato per spacciato, quasi in coma: un vero e proprio stato di sonno profondo dal quale, finalmente, si è risvegliato. E ad annunciarlo è stato il suo avvocato, Donato Vertone, il primo dei tanti che è rimasto incredulo quando ha ricevuto la notizia.

L’avvocato Vertone non crede ancora ai suoi occhi e si domanda, stupito e sbalordito, come il suo assistito ce l’abbia fatta: “Merito dei medici del Cardarelli di Napoli” – ha dichiarato. Sì, perché i medici del nosocomio napoletano sono quelli che avevano in cura Ahmed. La differenza è abissale e a raccontarla è proprio l’avvocato: “Ahmed 20 giorni fa era nel suo sonno profondo. Ieri camminava e parlava”.

I medici lo hanno curato ed assistito. Ma cosa ricorda il giovane di tutto ciò che gli è successo? Praticamente nulla, solo di quando è stato arrestato a Fiumicino e sono solo quelle, insieme ad alcuni frammenti di immagine di quando è stato portato all’ospedale “Pertini” di Roma. Poi nulla più, il buio più totale.

Non ricorda nulla del suo avvocato, delle udienze alle quali è andato in barella. La prima cosa che ha detto al suo avvocato quando si è risvegliato è stato il ricordo di essersi visto sdraiato a terra, con un ago infilato nel braccio e un altro all’inguine.

Corridoio ospedale – Nanopress.it

Un sonno profondo o una finzione?

Ma perché è stato arrestato Ahmed? Era stato accusato, a Napoli, di violenza sessuale su di un minore, ma lui non si era mai difeso. L’unico che aveva deciso di ascoltare la voce e la versione di Ahmed è stato il Gip di Civitavecchia. Ma il giovane si è sempre dichiarato innocente dalle accuse che gli erano state mosse. Da lì, poi, il suo sonno. Alle udienze arrivava sempre in barella e non si capiva mai se ascoltava o meno, dormiva. Ed il suo sonno era profondo.

Ma il processo a suo carico non si è mai fermato perché, per il tribunale, Ahmed stava fingendo ed era sempre capace di intendere e volere in ogni udienza. Ma allora perché dormiva in modo così profondo? Stando a quanto dichiarato dal suo avvocato, più volte i giudici avevano chiesto delle perizie per valutare lo stato mentale del ragazzo.

E per due volte, la risposta è stata sempre la stessa: simulazione riferibile a sindrome di Ganser. Ovvero, si tratta di un confine fra la vera simulazione e la psiconevrosi. Una sindrome che può iniziare semplicemente simulando un disturbo mentale o, dall’altro lato, suggestionarsi al punto che si diventa davvero malati.

Quest’ultimo caso è stato il perno attorno al quale ha lavorato l’avvocato di Ahmed che non si è mai arreso ad abbandonare il suo caso. Ora che il giovane si è risvegliato, di certo sarà un caso da studiare ma, stando a quanto ha raccontato l’avvocato Vertone al quotidiano “La Repubblica”, ciò che è più necessario ora è anche aiutare Ahmed a mettersi in contatto con la sua famiglia in Pakistan.

Rosalia Gigliano

classe 1989, di Napoli. Sono laureata in Filologia Moderna e, dal 2013, sono anche una giornalista pubblicista. Fra le mie principali passioni ci sono la lettura e la scrittura, passioni che sono diventate poi, mano mano, il mio mestiere. Tutto ciò che fa cultura e che può ulteriormente arricchire sia me che mi sta intorno, sono il mio pane quotidiano. Scrivo su Nanopress.it dallo scorso giugno 2022, occupandomi prevalentemente di cronaca (nazionale, ma anche estera) nella mia funzione di redattore. Incontrare il team di Nanopress.it è stata una scelta che rifarei ancora ed ancora, perché mi ha riportata dove è nata la mia passione per il giornalismo: il mondo della cronaca.

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