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Aereo ibrido ad idrogeno, easyJet ha un progetto

Parliamo spesso dell’inquinamento degli autoveicoli, ma nessuno pensa mai a quanto sia grande l’impatto ambientale causato ogni giorno dai vari velivoli che attraversano il cielo, ma easyJet, azienda leader a livello europeo nel campo dei trasporti aerei, ha forse raggiunto una soluzione in grado di alleggerire in maniera sostanziale le emissioni degli aerei dannose per la nostra atmosfera: un aereo ibrido alimentato ad idrogeno. Andiamo a vedere insieme di cosa si tratta.

La compagnia si è posta di raggiungere dei traguardi entro il 2020: riduzione del 7% delle emissioni, che si attestano oggi a 81,05 grammi di CO2 per passeggero/chilometro, dopo averle già diminuito negli ultimi 15 anni di un consistente 28%.

Questo innovativo progetto farebbe risparmiare oltre 50.000 tonnellate di carburante annue, insieme alle relative emissione di CO2, alla compagnia che si dice entusiasta di aver cominciato un cambio di rotta tanto ambizioso e che porterà molti benefici nell’aria che respiriamo. L’ispirazione per l’aereo ad idrogeno deriva dai progetti degli studenti dell’Università di Cranfield, leader mondiale in ricerca e formazione nei settori management e tecnologia, ai quali era stato chiesto, in occasione del ventesimo anniversario della compagnia ( Novembre 2015 ), di creare una rappresentazione di come sarebbe stato volare nel 2020 e di quali tecnologie sarebbero state impiegate entro quell’anno, ma un test è già in programma per quest’anno.

L’idea di un aereo ibrido si basa sull’ utilizzo di una cella a idrogeno combustibile, posizionata nella stiva dell’aereo: quando l’aereo frena in fase di atterraggio, l’energia cinetica accumulata sarà utilizzata per ricaricare le batterie, le quali saranno sfruttate in seguito per risparmiare carburante (come accade per il Kinetic Energy Recovery System – KERS – utilizzato nelle auto di Formula1). Grazie all’introduzione di questa innovativa tecnologia, le operazioni che richiedono un grande dispendio di carburante, come le fasi di rullaggio, saranno portate a termine utilizzando l’energia accumulata in precedenza e l’unica sostanza di scarto creata durante il processo sarà acqua, utilizzabile in seguito per rifornire il sistema idrico dell’aereo, senza che alcuna emissione nociva possa gravare sull’ambiente.

La fantastica idea di un motore ibrido è stata sviluppata da Ian Davies, capo del settore ingegneristico alla easyJet, e dal suo team combinando la filosofia della compagnia riguardo all’emissione di prodotti nocivi nell’ambiente con alcune delle idee proposte dagli studenti dell’Università di Cranfield. “Il concept di aereo ibrido che presentiamo oggi rappresenta sia uno sguardo al futuro che una sfida ai nostri partner e fornitori, perché continuino a lavorare per ridurre le nostre emissioni di CO2.“ commenta Ian Davies che in seguito si dice entusiasta di poter lavorare con docenti e studenti dell’Università di Cranfield, perché insieme possono rivoluzionare il mondo dei trasporti aerei e rendere il mondo un posto migliore per tutti i suoi abitanti.

A partire da Giugno 2017, easyJet comincerà a ricevere i nuovi prototipi di aeromobili ibridi e noi siamo entusiasti di poter essere testimoni di un passo importante verso la salvaguardia del nostro amato pianeta che fino ad ora ha subito davvero troppi abusi. Speriamo, inoltre, che molte altre compagnie prendano spunto e rivoluzionino i loro sistemi di trasporto così da poter garantire un futuro migliore a tutti noi e ai nostri discendenti.

Gianmaria Della Paolera

Gianmaria Della Paolera è stato collaboratore di Nanopress dal 2015 al 2017, occupandosi principalmente di tecnologia, sicurezza informatica, innovazione tecnologica.

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