La questione degli accertamenti fiscali è sempre molto attuale: ora è emerso che anche il Telepass potrebbe finire sotto la lente di ingrandimento dell’Agenzia delle Entrate. Secondo una recente sentenza della Cassazione, sarebbe possibile utilizzare i dati relativi ai passaggi in autostrada, in fase di accertamento fiscale di un contribuente.
Secondo la Corte di Cassazione, se un contribuente dichiara un reddito particolarmente basso, in fase di accertamento fiscale, è opportuno verificare anche il numero di tragitti effettuati in autostrada, tramite i dati forniti dal Telepass. Se dal controllo dovesse emergere un numero considerevole di viaggi in autostrada, siano essi per lavoro o piacere, tale dato può essere considerato incompatibile con lo stato economico dichiarato.
Pertanto, sempre secondo la Cassazione, chi dichiara un reddito molto basso, dovrà spiegare le ragioni dei continui e ripetuti viaggi, oltreché la provenienza del denaro utilizzato per gli stessi.
Da questa sentenza agli accertamenti fiscali dell’Agenzia delle Entrate il passo è breve, tuttavia è doveroso specificare che il Telepass non trasmette all’Agenzia delle Entrate i dati del proprietario, ma potrebbe configurarsi come una specie di autodenuncia.
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