
Il fenomeno delle spose bambine accomuna oltre 70 milioni di bimbe e ragazze minori, il cui destino è segnato spesso già fin dalla nascita, attraverso la consuetudine dei matrimoni combinati. La pratica dei matrimoni forzati è piuttosto diffusa nel modo, ancora ai nostri giorni. Sono 70 milioni di donne tra i 20 e i 24 anni – circa una su tre – che si sono sposate prima dei 18 anni: di queste, 23 milioni si sono sposate addirittura prima di aver compiuto 15 anni. In occasione della Giornata Mondiale delle Bambine (International Day of the Girl Child), l’UNICEF fa sapere che ogni anno nel mondo 39mila bimbe diventano mogli, anche se sono ancora minorenni, e in molti casi non hanno raggiunto nemmeno la pubertà. Il giorno delle nozze arriva in genere tra i 12 e i 14 anni, a volte anche prima. Il marito è spesso un uomo più anziano, mai incontrato prima. In genere, ai matrimoni precoci si affiancano altre pratiche lesive dei diritti umani, come le mutilazioni genitali, la malnutrizione, l’analfabetismo, la schiavitù sessuale. “La Giornata Internazionale delle Bambine e delle Ragazze riflette la necessità di mettere al centro dell’agenda dello sviluppo i diritti delle ragazze“, ha dichiarato Anju Malhotra, responsabile della sezione Genere e Diritti all’UNICEF. “Le Nazioni Unite e i suoi partner stanno lavorando congiuntamente per mostrare gli incredibili progressi fatti e per evidenziare le sfide in corso“. L’impegno, sottoscritto da altre organizzazioni, è quello di porre fine ai matrimoni precoci – una violazione dei diritti umani fin troppo diffusa, che ha conseguenze su tutti gli aspetti della vita di una bambina. Qui di seguito abbiamo raccolto alcune drammatiche storie più recenti di spose bambine.