
La rivista musicale Rolling Stone è andata in edicola il 5 luglio 2018 con una copertina arcobaleno e la scritta: ”Noi non stiamo con Salvini. Da adesso chi tace è complice”. Nel presentare la ‘campagna’ per una ‘battaglia di civiltà’ contro la barbarie razzista, la redazione ha lanciato una appello ai personaggi dello spettacolo, della musica, del cinema, della televisione, della letteratura, del giornalismo e dello showbiz tutto, affinché sottoscrivano e condividano la posizione, ‘per una società aperta, moderna, libera e solidale’.
In questa sorta di appello pubblicato sulla rivista, si legge: ”Rolling Stone, sin dalla sua fondazione, 50 anni fa, significa impegno nella vita politica e sociale, lotta al fianco degli ultimi e coraggio nel dire sempre da che parte sta. Caratteristiche vitali e per noi irrinunciabili. Crediamo che oggi in Italia sia fondamentale prendere una posizione chiara, crediamo che volgere lo sguardo dall’altra parte e aspettare che passi la bufera equivalga a essere complici, crediamo, una volta di più, nel soft power della cultura pop, nella sua capacità di unire, condividere, accogliere”.
E sono stati in tanti a rispondere all’appello e a sottoscriverlo, salvo però scoprire che il nome del direttore del Tg di La7 Enrico Mentana era stato messo arbitrariamente e che Mentana non ne sapeva niente, e anzi, in seguito è intervenuto per dissociarsi dall’iniziativa. Ed ecco di seguito il racconto del giornalista su quanto è accaduto.