Dopo sei anni dal terremoto in Abruzzo, a soffrire ancora della non-ricostruzione sono soprattutto i centri storici, sia de l’Aquila, che dei comuni limitrofi interessati dal sisma che distrusse, insieme alle case, anche il tessuto sociale e commerciale locale, che infatti ancora non esiste. I cantieri sono aperti, almeno in città, ma la ricostruzione è lenta, forse un po’ migliore nelle periferie. Passeggiando nel centro del capoluogo abruzzese non si può non notare che è un cantiere a cielo aperto. Per questo giorno di Pasquetta il sindaco della città Massimo Cialente, ha dichiarato il lutto cittadino. Nel giorno della Pasqua, la sera del 5, si è tenuta invece una fiaccolata in memoria delle vittime del terremoto, a cui hanno preso parte migliaia di persone. Nonostante i lavori di ricostruzione vadano a rilento, il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini ha assicurato che entro il 2019 anni la città tornerà pienamente alla normalità.
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