Terrence Malick è americano, ma è considerato un “autore” nel senso europeo del termine: un regista che ha il controllo completo sul film, che lascia la sua impronta e che punta più all’arte che agli incassi. Ha esordito negli anni settanta, ma ha girato pochissimi film, tutti comunque di altissimo livello cinematografico, tutti bellissimi da vedere su un grande schermo. Immagini meravigliose accompagnano storie introspettive, quasi oniriche e visionarie, ma sempre molto umane e mai davvero distanti dal grande pubblico. Il ritmo, però, è sempre stato un problema… I film di Malick scorrono lentamente, molto lentamente. A volte troppo lentamente. Ma a volte si perdona un po’ di lentezza in favore di qualche emozione forte, estratta da quelle storie introspettive e da quelle immagini meravigliose che le accompagnano. A volte, ma non in questo caso.
Parole di Andrea Calaresi