
Gli italiani rapiti nel mondo sono attualmente due, padre Paolo Dall’Oglio, sparito a Raqqa, in Siria, nel luglio 2013 e Sergio Zanotti, originario di Marone in provincia di Brescia e scomparso da febbraio 2016. Il video con un appello per la sua liberazione è giunto a novembre 2016, ne abbiamo parlato qui. Poche settimane prima, il 5 novembre 2016 era giunta finalmente la notizia della liberazione di Bruno Cacace, 56enne di Borgo San Dalmazzo (Cuneo) e Danilo Calonego, 66enne del Bellunese: entrambi lavoravano per la Con.I.Cos. di Mondovì (Cuneo), una società italiana di manutenzione dell’aeroporto di Ghat, nel sud della Libia, un’oasi desertica della provincia di Fezzan, controllata dal governo libico riconosciuto dall’Onu. Qui abbiamo parlato nel dettaglio del loro rilascio.
Ma va detto che lista dei connazionali sequestrati all’estero negli ultimi anni è decisamente cresciuta. Lo scorso aprile, con la liberazione di Rolando Del Torchio, si chiuse nel migliore dei modi una brutta esperienza per uno degli italiani rapiti all’estero. Il nostro Paese ha contato molte vittime dei sequestri: ultimi in ordine di tempo Salvatore Failla e Fausto Piano, i tecnici della Bonatti rapiti in Libia con i loro colleghi Filippo Calcagno e Gino Pollicardo e, a differenza di loro, uccisi dai sequestratori in una vicenda che ha molti punti oscuri.
In precedenza, si era festeggiato il ritorno di Greta Rameli e Vanessa Marzullo, rapite in Siria, ; anche il tecnico piacentino Marco Vallisa era stato preso in Libia, ma è stato rilasciato il 13 novembre, così come Gianluca Salviato, del quale non si avevano più notizie dal 22 marzo 2014, e che è stato rilasciato il 15 novembre. A febbraio 2014, invece, sono stati rilasciati i due lavoratori di origine calabrese che erano stati rapiti nei pressi del villaggio Martuba, tra le città di Derna e Tobruk, in Libia.
Vediamo di seguito le schede con le storie degli italiani rapiti nel mondo.