Centinaia di donne, ragazze e anche bambine sono quotidianamente rapite dai terroristi islamici dell’Isis e ripetutamente violentate, torturate, umiliate, vendute o addirittura regalate da un miliziano all’altro, se non uccise. Per scampare a tutto questo molte decidono di suicidarsi. I primi testimoni già dal 2014 hanno iniziato a raccontate queste storie, spiegando come, ad esempio, le donne yazide hanno in molti casi preferito uccidersi piuttosto che affrontare la vergogna dello stupro nelle loro stesse comunità famigliari. L’ex deputata irachena Ameena Saeed Hasan, tramite la Cnn, ha raccontato di avere le prove di almeno un centinaio di suicidi: ”Ho le foto di alcune di queste ragazze che si sono ammazzate, quando hanno perso la speranza di essere salvate e quando l’Isis le ha vendute e stuprate più volte”. Ecco come vengono trattate le donne dai miliziani dell’Isis.