Un “sistema” per gestire da almeno 15 anni gli appalti delle Grandi opere tra favori e soldi pubblici sperperati, con costi aumentati a dismisura pur di favorire i “soliti amici” e che oggi ha portato alle dimissioni di Maurizio Lupi da Ministro delle Infrastrutture. Le carte della Procura di Firenze, da cui tutto è partito, rivelano una rete di interessi tra aziende e alti funzionari dello Stato che ha portato a deliberare in 15 anni 25 miliardi di euro per opere pubbliche che riguardano tutta Italia, dall’Alta Velocità Milano-Verona, al porto di Ostia, il valico di Giovi e l’ormai eterna Salerno-Reggio Calabria. Dalla struttura tecnica di missione, la “centrale operativa” del ministero, sono state gestiti tutti i lavori legati alle Grandi opere dati sempre alle stesse, poche imprese.
Parole di Lorena Cacace