
Fumetti italiani più costosi di sempre: ecco la classifica dei più belli. Possedere dei numeri rari degli albi che hanno fatto la storia del fumetto italiano è il sogno di tutti i collezionisti ma trovarli, spesso, si rivela un’impresa piuttosto ardua: oltre alla difficoltà nello scovare gli ‘introvabili’, e ai prezzi che spesso sono da capogiro, c’è il rischio di incappare in pessimi affari visto che, sovente, vengono spacciati per originali fumetti che in realtà non lo sono. Contraffazioni a parte, quello che prima veniva chiamato ‘hobby da carta straccia‘ – o ‘mercato delle carte povere’, quello, per intenderci, che comprende anche le locandine dei film, i santini, gli album di figurine, etc – è oggi un vero e proprio business che coinvolge, oltre ai nostalgici, anche studiosi, giornalisti e giovanissimi. Ma cos’è che rende ‘appetibile‘ un albo? In primo luogo la rarità – determinata dal fatto che molti dei fumetti più ‘antichi’ (vedi, ad esempio, i primissimi numeri di Topolino) erano realizzati con carta facilmente deteriorabile – poi l’integrità – niente pagine mancanti, strappi, macchie e compagnia bella – e, infine, la richiesta. In base a questi tre elementi si determina il valore, e dunque il costo, di un fumetto.
L’Italia, com’è noto, ha una tradizione di tutto rispetto per quanto riguarda il mondo dei comics, tanto che molti dei numeri più vecchi di Tex, Zagor, Diabolik e via dicendo hanno raggiunto cifre esorbitanti. Noi abbiamo provato a stilare una classifica, quella dei fumetti italiani più costosi, e più belli, di sempre: nelle prossime pagine, sfogliatele con noi.