
Il comparto dell’industria moto di Taiwan alla 73esima edizione di Eicma si è presentata a bassa voce ma forte e con la consapevolezza di un dato estremamente rilevante. In Italia nel 2014 è stato il 4° mercato a livello globale, in termini di valore delle esportazioni, con un aumento del 26% rispetto al 2013 e con uno dei brand taiwanesi più conosciuti e rinomati delle due ruote, Kymco, che ha chiuso proprio lo scorso con 16.671 immatricolazioni, quarta potenza di vendita nel Belpaese.
I segreti di questa crescita? Un approccio innovativo e personalizzato, uno stile flessibile di produzione, la qualità del prodotto e l’attenzione all’impatto ambientale. Peculiarità che hanno valorizzato il settore del motociclismo di Taiwan, già di suo, rinomato globalmente per l’alta qualità manifatturiera dei componenti usati dai più grandi brand internazionali.
Da non sottovalutare un’altra importante considerazione. Taiwan è il paese con il più grande rapporto moto/pro capite, con una moto ogni 1.56 persona, e 13.75 milioni di moto e scooter registrati. Numeri da capogiro, rispetto ai paesi della fascia europea, che aiutano indubbiamente ad investire in ricerca e sviluppo, rafforzando le potenzialità di vendita a livello globale.
E poi la ciliegina sulla torta. I produttori di moto taiwanesi sono diventati 100% tecnologicamente indipendenti , mentre un tempo dipendevano dai partner giapponesi o da imprese controllanti. Tecnologicamente competitivi soprattutto per i motocicli più piccoli (con cilindrata sotto i 150 cc).
Scopriamo quindi alcune aziende taiwanesi meno conosciute, presenti ad Eicma 2015, che si sono distinte con una crescita esponenziale nel mercato delle due ruote e che sono state inserite tra le eccellenze taiwanesi per valori di innovazione e sviluppo.