Un lungo applauso, deputati con i cartelli Oxi (no), ma anche qualche fischio hanno accolto Alexis Tsipras, all’assemblea plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. Ad ascoltare il premier greco anche il presidente del Consiglio UE, Donald Tusk, e il presidente della Commissione UE, Jean-Claude Juncker: il tempo stringe, ha ricordato proprio Tusk prima dell’intervento del premier greco, perché l’accordo va trovato entro domenica o la Grecia rischia di uscire dall’euro. Tsipras però non ci sta e punta il dito contro le politiche di austerità che hanno messo in ginocchio il paese. “La Grecia è stata un laboratorio sperimentale per l’austerity, ma l’esperimento è fallito”, chiarisce.
Il primo ministero greco ringrazia di poter parlare al Parlamento europeo, “nel tempio della democrazia” ed è a questo che si appella da subito, riferendosi al referendum e la vittoria del no. È stato una “scelta coraggiosa del popolo greco, in condizioni senza precedenti, non è una scelta di rottura con l’Europa ma è la scelta di tornare ai valori che stanno alla base dell’Unione” ed è per questo che chiede “rispetto della scelta del popolo”, senza per questo auspicare l’uscita della Grecia dall’euro.
“La Grecia è stata cavia di un esperimento di austerità che non è riuscito, questo dobbiamo dircelo”, ribadisce Tsipras che ricorda come la “capacità di resistenza” del paese è finita.
Tsipra poi ha attaccato anche lo stesso piano di aiuti, ricordando che “i fondi dei creditori europei sono andati alle banche e non al popolo greco”. Ora tocca all’Europa fare la sua parte: “L’Ue sia democratica o non sopravviverà”.
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Parole di Lorena Cacace