I miliziani di al-Shabaab operano in Somalia, ma le loro attività terroristiche si espandono anche nel vicino Kenya. Il gruppo è stato riconosciuto ufficialmente dal 2012 come cellula locale di al-Qaeda, che nonostante la morte di Bin Laden ha trovato il modo per perpetuarsi in sottogruppi che hanno lo scopo di destabilizzare gli equilibri sociali attraverso attentati terroristici, soprattutto in zone dell’Africa e dell’Asia. Pure la Nigeria è tra i paesi più coinvolti dalle violenze di matrice fondamentalista. L’ultimo sanguinoso attacco ha visto come teatro il campus universitario di Garissa, nel nord-est del Kenya, vicino al confine con la Somalia. I militanti, ha spiegato Joseph Nkaissery, ministro dell’Interno del Kenya, sono arrivati nel campus da una vicina moschea, hanno ucciso due guardie e si sono poi recati negli alloggi degli studenti. Il bilancio provvisorio è di almeno 148 morti e una sessantina di feriti. In seguito è stato appurato che oltre 500 studenti sono scomparsi dai loro dormitori. Tre sospetti sono stati arrestati, quattro aggressori sono stati uccisi. Avevano addosso degli esplosivi ed erano muniti di AK-47, e quando sono stati colpiti dai proiettili sparati dalla sicurezza sono saltati in aria, ha raccontato il ministro dell’Interno Joseph Nkaissery. La polizia ha offerto una taglia di 220 mila dollari per Mohammed Mohamud, ritenuto la mente dell’attentato. I militanti somali di al-Shabaab hanno minacciato altri attacchi in Kenya, dopo quello compiuto nell’università di Garissa. Ma chi sono i miliziani di al Shabab? Cosa vogliono e perché? —>