WhatsApp crittografia end to end: è davvero sicura?

whatsapp crittografia end to end

La crittografia end to end di WhatsApp è davvero così sicura come viene promesso? Molti hanno iniziato a chiederselo in seguito all’ennesimo scandalo WikiLeaks scoppiato nei giorni scorsi: tra le molte notizie diffuse, anche quella che la Cia sarebbe in grado di captare e spiare i messaggi scambiati su WhatsApp, in barba al sistema di crittografia end to end che non dovrebbe permettere alcun tipo di intromissione e violazione della privacy. Tale notizia, in realtà, sarebbe stata in seguito smentita e precisata.

Secondo quanto avevano riportato alcune testate, l’organizzazione di Julian Assange, WikiLeaks appunto, avrebbe dimostrato che i servizi segreti americani avrebbero spiato tantissime persone servendosi di smartphone e di smart tv e sarebbero riusciti persino a bypassare il sistema di crittografia end to end di WhatsApp per spiare conversazioni. Una notizia che ha messo molti in allarme, anche perché WhatsApp aveva assicurato che tale sistema di crittografia delle conversazioni non rendeva possibile intercettazioni di alcun tipo. Cerchiamo di capirne di più allora.

Julian Assange wikileaks whatsapp

WhatsApp crittografia end to end: come funziona

Iniziamo dal punto di partenza: come funziona la crittografia end to end di WhatsApp? Tale sistema di sicurezza è automaticamente attivo sull’applicazione di WhatsApp ma richiede che entrambi i partecipanti alla chat siano muniti dell’ultima versione rilasciata (quella più recente). Grazie a questo sistema, gli unici a poter leggere i messaggi inviati sono i partecipanti alla chat poiché il sistema di crittografia end to end codifica e decodifica i messaggi quando vengono mandati e ricevuti. Questo sistema impedisce dunque a terze parti di poter carpire le conversazioni tra mittente e destinatario. Non sono solo i messaggi di testo ad essere salvaguardati: il sistema di sicurezza protegge infatti anche tutti i file e le chiamate che passano per WhatsApp.

WikiLeaks e WhatsApp: cosa c’è di vero

In realtà la notizia che la Cia sia stata in grado di spiare i messaggi inviati su WhatsApp, riuscendo a superare le barriere di sicurezza poste dal sistema di crittografia end to end, è stata in seguito precisata. WhatsApp (ma anche la concorrente Telegram) è un’applicazione assolutamente sicura (almeno stando a quanto viene comunicato). Sarebbe altrettanto vero, però, il fatto che la crittografia end to end possa essere bypassata in altri modi, ad esempio servendosi di software in grado di intercettare i messaggi prima della codificazione oppure che siano in grado di scattare screenshot. Il sistema di crittografia end to end di WhatsApp, però, sarebbe assolutamente sicuro. Infine, da non sottovalutare che i messaggi e i file non sono protetti da crittografia end to end quando si trovano su iCloud (è il caso del backup delle conversazioni), come avverte lo stesso WhatsApp quando si fa il backup dei dati.

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