Firenze, disoccupato uccide la moglie e tenta il suicidio: era noto per gesti eclatanti

Uccide la moglie e tenta il suicidio nel Fiorentino

[didascalia fornitore=”ansa”]Rosario Giangrasso nella foto del suo profilo Facebook[/didascalia]

Ha 53 anni l’uomo che ha ucciso la moglie e poi ha tentato di suicidarsi, questa mattina a Scandicci (Firenze). In un primo momento si era parlato di ferite mortali da armi da taglio, ma la donna non sarebbe morta per le coltellate ricevute, sarebbe invece stata strangolata con fascette come quelle utilizzate dagli elettricisti. Il 53enne si sarebbe poi tagliato le vene nel tentativo di uccidersi, ma è stato salvato e non è in pericolo di vita. Lo scorso mese di luglio le difficoltà economiche avevano spinto Rosario Giangrasso, l’autore del tragico gesto, a minacciare il suicidio arrampicandosi sul campanile di Giotto, la cupola del Duomo di Firenze. Un tentativo di richiamare su di sé, disoccupato e con due figli, l’attenzione delle Istituzioni.

La tragedia è accaduta nell’abitazione della coppia, in via Lorenzo Ghiberti. A chiamare i soccorsi è stata la figlia 14enne della coppia, dopo essere rientrata a casa.

Sul posto sono arrivati i sanitari del 118 e i carabinieri che svolgono le indagini.

Per la donna non c’è stato niente da fare, mentre l’omicida è stato ricoverato in ospedale, in gravi condizioni, ma sarebbe fuori pericolo di vita.

Secondo quanto ricostruito, da qualche tempo la coppia non andava più d’accordo. La moglie, 43 anni, di origini thailandesi, aveva cominciato a dormire in un’altra stanza. I problemi però duravano da tempo, da quando l’ex muratore e giardiniere aveva perso il lavoro.

Era infatti conosciuto per i suoi gesti eclatanti con i quali cercava di richiamare l’attenzione delle istituzioni, da cui si aspettava un aiuto per uscire dalla grave situazione economica in cui versava.

L’uomo, il 2 luglio scorso, era salito su una impalcatura allestita sul retro del Duomo di Firenze per protestare e richiamare l’attenzione sulla sua condizione economica, disoccupato e sotto sfratto. Ma non era nuovo a proteste eclatanti: nel 2012 salì su una gru alta 50 metri, disperato per aver perso il lavoro. Nel 2013 si arrampicò su un traliccio per timore di perdere la dimora messa a disposizione dal Comune.

Pubblicizzò il suo gesto eclatante sul suo profilo Facebook postando foto con il commento: “Il confine tra la vita e la morte, cosa mi tocca fare per non farmi portare via moglie e figlioli dai servizi sociali”.

In seguito, temendo che i servizi sociali portassero via i figli, si era offerto di vendere un rene per mantenere la famiglia. Aveva persino messo un cartello all’ospedale di Torregalli.

Il sindaco di Scandicci, Sandro Fallani, ha commentato la notizia: “E’ una tragedia che ci lascia tutti sconvolti. Siamo attoniti, senza parole, rispetto a quello che è successo”. “Conosciamo la famiglia, i figli, ed è una vicenda che davvero ci tocca da vicino. Seguivamo queste persone da tempo. Adesso cercheremo di capire come sia potuto accadere qualcosa di così terribile”.

Rosario Giangrasso, l’uomo di 53 anni che questa mattina ha ucciso la moglie e poi ha tentato il suicidio nell’appartamento dove vivevano in affitto a Scandicci (Firenze), ha lasciato un biglietto in cui rimprovera chi non gli avrebbe dato aiuto per superare le sue difficoltà economiche, mentre ringrazia altri, tra cui un sacerdote, per il sostegno ricevuto.

L’uomo, arrestato dai carabinieri, è piantonato in ospedale. Le sue condizioni sono gravi, ma non sarebbe in pericolo di vita.

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