Arrestate la moglie e la suocera del deputato Aboubakar Soumahoro

Le due donne sono state poste ai domiciliari su decisione del giudice per le indagini preliminari di Latina nell’ambito della gestione di cooperative che si occupano della gestione di migranti e di minori non accompagnati.

Aboubakar Soumahoro
Aboubakar Soumahoro – Nanopress.it

 

Le misure sono state effettuate dagli uomini della Guardia di Finanza. Oltre alle due donne è stato disposto l’obbligo di dimora per un figlio della suocera di Soumahoro.

Ai domiciliari moglie e suocera del deputato Soumahoro

Arresti domiciliari per la moglie e la suocera del parlamentare Aboubakar Soumahoro, Liliane Murekatete e Therede Mukamatsindo. Come riferisce l’Ansa, la misura è stata disposta dal giudice per le indagini preliminari di Latina, nell’ambito della gestione di alcune cooperative che si occupavano della gestione dei migranti e di minori non accompagnati.

Oltre alle due donne, è stato disposto l’obbligo di dimora a Carpeneto per un figlio della suocera di Soumahoro. Nei confronti dei tre indagati le accuse sono, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta patrimoniale, autoriciclaggio e frode nelle pubbliche forniture. La Guardia di Finanza, coordinata dalla procura di Latina, ha effettuato inoltre un sequestro preventivo a fini di confisca di due milioni di euro. Suddetto sequestro riguarda i tre indagati e un altro cognato del deputato, che al momento vive all’estero.

“Le cooperative Karibu e Consorzio agenzia per l’inclusione e i diritti italia nonché la Jambo Africa (per il tramite della Karibu) hanno percepito ingenti fondi pubblici da diversi Enti (Prefettura, Regione, Enti locali etc.) destinati a specifici progetti o piani di assistenza riguardanti i richiedenti asilo e i minori non accompagnati, fornendo tuttavia un servizio inadeguato e comunque difforme rispetto a quello pattuito”, si legge in una nota delle Fiamme Gialle.

In particolare, stando a quanto riferisce La Repubblica, nelle strutture gestite dalle due società sarebbero stati rinvenuti diversi problemi, tra cui condizioni igienico-sanitarie non adeguate, ospiti in sovrannumero, riscaldamento assente o non adeguato alle strutture, scarsa pulizia, cibo mal conservato, muffa e umidità nei locali. Nonostante i fondi ricevuti dallo Stato e dai vari enti, gli ospiti sarebbero stati lasciati senza cibo, e in condizioni precarie. Con i soldi risparmiati, le coop avrebbero guadagnato ingenti profitti – stando a quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle – spesi per “alberghi di lusso, gioielli e ristoranti.”

Il prossimo 3 novembre il gup del Tribunale di Latina dovrà pronunciarsi su un eventuale rinvio a giudizio della moglie, della suocera e dei due cognati di Soumahoro per evasione fiscale.

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