Recessione, Luigi Di Maio accusa i governi precedenti: ‘Hanno mentito sulla fine della crisi’

Luigi Di Maio commenta i dati sul Pil che sono stati diffusi dall’Istat, e che hanno certificato che l’Italia è entrata in recessione, accusando il governo precedente di aver detto bugie sulla fine della crisi. “I dati Istat testimoniamo una cosa fondamentale. Chi stava al Governo ci ha mentito. Non ci ha portato fuori dalla crisi”, sono state le parole del vicepremier e ministro pentastellato in conferenza stampa alla Camera.

“Oggi – ha continuato il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio – lanciamo una campagna di informazione non solo sulle cose fatte, ma come utilizzare gli strumenti per migliorare la vita degli italiani”.

I dati sulla recessione in Italia

Nel quarto trimestre dell’anno, il Pil del IV trimestre è sceso dello 0,2% su base trimestrale, salendo dello 0,1% su base tendenziale. Lo ha reso noto l’Istat nelle sue stime preliminari.

L’Italia è entrata così in recessione tecnica, soffrendo due trimestri consecutivi di contrazione del Pil.

Nel terzo trimestre del 2018, il prodotto interno lordo si era contratto, infatti, dello 0,1%. Nell’intero 2018, il Pil è salito a un tasso dell’1%, decisamente meno rispetto al +1,6% del 2017.

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Renzi: “Di Maio dà la colpa a me? E’ la tragedia disperata di un uomo ridicolo”

Matteo Renzi commenta sui canali social la vicenda, con un video in cui, tra le altre cose, afferma: “Brutte, brutte notizie per l’economia italiana. Era dal 2013 che non andavamo così male: siamo in recessione. Naturalmente Di Maio dà la colpa Pd, ai governi precedenti, a me. E’ la tragedia disperata di un uomo ridicolo. Con noi ci sono stati 14 trimestri di crescita, con loro immediatamente tutto si è bloccato. Per forza! Hanno cambiato le regole del lavoro, hanno creato sfiducia, hanno bloccato gli investimenti. Allora, non facciamo polemiche: l’Italia sta andando a sbattere, fermiamoci”.

“Primo: aprite i cantieri – aggiunge Renzi – I cantieri della Tav, delle infrastrutture, degli aeroporti, del passante di Bologna. Servono i cantieri per far salire il Pil. Secondo: Non fate l’assunzione di 10mila ‘navigator’, i forestali del terzo millennio, buttando via i soldi per il reddito di cittadinanza. Abbassate le tasse agli italiani: cambiate strada, siete ancora in tempo”.

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