Migranti, Boris Johnson: navi in disuso per i richiedenti asilo

Lasciare migranti e richiedenti asilo in mare, in apposite navi, fino a quando le autorità britanniche decideranno il da farsi sul loro destino. Si tratterebbe della drastica misura che starebbe valutando il governo di Boris Johnson, tramite la sua ministra dell’InternoPriti Patel, per “riformare le politiche migratorie e di asilo” e “contrastare l’immigrazione clandestina”.

A rivelarlo un articolo del Financial Times, secondo cui il governo Johnson avrebbe valutato, tra le varie opzioni sul tavolo, la possibilità di trasferire tutti i richiedenti asilo o i migranti in attesa di uno status sull’isola di Ascensione, territorio britannico situato nel Mar Atlantico meridionale.

Johnson: migranti su vecchie navi

Un’opzione che si sta valutando, come riportato dalla testata inglese, sarebbe quella di acquistare grosse navi in disuso da convertire in centri per i richiedenti asilo. Londra starebbe trattando proprio con l’Italia l’acquisto, per oltre 6 milioni di euro, di un’imbarcazione costruita 40 anni fa e che potrebbe ospitare 1.400 persone, in 141 cabine. Si parla anche di un’altra nave, da crociera e quindi decisamente più grande, al momento ancorata a Barbados, che costerebbe quasi 100 milioni di euro, e potrebbe ospitare 2.417 persone in mille cabine.

Le altre ipotesi al vaglio

Quella del ricorso a vecchie navi dove radunare i migranti in attesa di giudizio sulla loro richiesta di asilo sembrerebbe essere la soluzione migliore per il governo di Boris Johnson. L’alternativa, che prevede la possibilità di trasferire i migranti su piattaforme petrolifere dismesse nel Mare del Nord, pare non trovare d’accordo buona parte dell’esecutivo. Poco probabile appare anche la possibilità di far alloggiare i migranti su un’isola a largo della Scozia. Quasi certo infatti il rifiuto della premier scozzese, Nicola Sturgeon.

Ancora, secondo il Financial Times, i piani del governo Johnson sull’immigrazione potrebbero comprendere eventualmente anche l’installazione di muri galleggianti nel canale della Manica, per scoraggiare i migranti e impedirne fisicamente l’arrivo.

Si sarebbe anche avanzata la possibilità di trasferire i migranti in attesa di giudizio in Paesi stranieri come Moldova, Marocco e Papua Nuova Guinea, ma potrebbero sorgere problemi legali.

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