Manuel Bortuzzo: pena ridotta a chi sparò al campione

Sentenza d’appello per gli aggressori di Manuel Bortuzzo, il campione di nuoto ferito gravemente in una sparatoria a Roma, nel 2019, e da allora costretto sulla sedia a rotelle. Pena ridotta a chi gli sparò mentre si trovava davanti a un distributore automatico con la sua fidanzata.

Pena ridotta agli aggressori di Manuel Bortuzzo

Manuel Bortuzzo sulla sedia a rotelle
Foto Getty Images | di Vittorio Zunino Celotto

Pena ridotta in appello a chi sparò a Manuel Bortuzzo, costringendolo sulla sedia a rotelle. Dai 16 anni comminati nel primo grado di giudizio, si passa a 14 anni e 8 mesi di carcere.

Questa la decisione della Corte d’appello di Roma sul destino processuale dei due imputati Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, accusati di aver sparato al nuotatore nella notte tra il 2 e il 3 febbraio 2019.

Caduta un’accusa

Il secondo grado avrebbe visto cadere l’accusa di tentato omicidio ai danni della fidanzata di Manuel Bortuzzo, con lui al momento della sparatoria. Il giovane atleta, raggiunto da un colpo di pistola alla schiena, è rimasto paralizzato alle gambe e da allora combatte con tutte le sue forze.

I due imputati sono a processo con rito abbreviato. La Procura generale aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado, 16 anni di reclusione per duplice tentato omicidio aggravato dalla premeditazione.

Marinelli e Bazzano, 25 e 26 anni, hanno sempre sostenuto di aver colpito il campione per errore, mentre si trovava davanti a un distributore di sigarette. “Ho sentito Manuel e la sua famiglia che hanno accettato serenamente la decisione dei giudici, senza nessuna polemica. Dal canto mio è una sentenza che rispetto ma che non condivido, attendo di leggere le motivazioni. Dobbiamo capire perché è caduta l’accusa di tentato omicidio nei confronti della fidanzata di Manuel“, queste le parole di Massimo Ciardullo, legale di Bortuzzo, riportate dall’Ansa. Poco dopo i fatti, il nuotatore si era rivolto direttamente agli autori del ferimento: “Non meritate la mia rabbia.

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