Libretto di circolazione e certificato di proprietà pronti a sparire

Matteo Renzi ha annunciato il 30 aprile scorso la riforma della Pubblica amministrazione anticipando “l’accorpamento di Aci, Pra e Motorizzazione civile.” Un annuncio shock per l’Automobil Club Italia e la Motorizzazione civile che da sempre convivono insieme, ma i quali erano anche certi che niente sarebbe cambiato. Questa iniziativa mira a rimuovere il sistema secondo il quale i proprietari di un’auto debbano essere in possesso sia del certificato di proprietà sia del libretto di circolazione, rispettivamente curati da Aci e Motorizzazione civile. Ora come ora la strada da percorrere è ancora lunga e non mancheranno le critiche da parte dell’opposizione una volta la riforma arriverà in Parlamento. In effetti si hanno già le prime discordanze tra il viceministro Nencini (a favore della Motorizzazione) e l’ex ministro Matteoli (a favore dell’Aci). In questo contesto la maggior parte attende iniziative da parte del governo.

Il Premier ha intenzione di creare una nuova carta del veicolo repertoriata in una banca dati unica, smantellando così vari passaggi tra Aci e Motorizzazione civile, due strutture che da sempre si somigliano. Di mezzo si va ad inserire anche il contesto economico visto che si parla di 190.000 euro di ricavi da parte dell’Aci con la gestione del Pra, il Pubblico registro automobilistico. Dall’annuncio non sono mancate speculazioni per capire chi tra Aci e Motorizzazione avrà la meglio. Si farà chiarezza sull’argomento il prossimo 13 giugno, giorno in cui si riunirà il consiglio dei Ministri e Matteo Renzi cercherà di far approvare questa nuova riforma.

L’Aci è un ente pubblico vigilato dal ministero del Turismo dotato di 106 uffici provinciali e 400 sportelli. Nel 2013 sono state gestite oltre 1.1 milioni di operazioni attraverso l’Aci. In totale sono quasi 5.000 le persone che si occupano delle varie pratiche per l’ente Aci. Queste si occupano di compiti quali il certificato di proprietà e controllano il valido possesso di un’auto. La Motorizzazione civile invece si occupa di certificare i dati tecnici di un’auto ( potenza, dimensioni e peso). Rispetto all’Aci, la Motorizzazione non è un vero ente, ma una direzione generale che fa parte del ministero dei Trasporti, dipartimento con a capo Amedeo Funero.

L’obiettivo di questa manovra punta al risparmio. Si assorbiranno così circa 2.500 dipendenti dell’Aci – ciò comporterà un risparmio di 130 milioni di euro – per ottenere un guadagno totale stimato sui 60 milioni di euro. I guadagni maturati potrebbe portare ad un risparmio di 11 euro per quanto riguarda le pratiche legate al trasferimento di proprietà, per cui nuove immatricolazioni e/o passaggi di proprietà potrebbero costare approssimativamente 25 euro (non più 36 euro). L’Aci è pronta a gestire questo futuro archivio unico, dando a disposizione alla Motorizzazione civile la propria piattaforma informatica e le sue 106 sedi Aci.

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