Il vestito di Carnevale da prigioniero del lager nazista scatena la polemica

E’ tempo di Carnevale e gli amanti dei travestimenti fanno a gara per trovare il vestito di Carnevale più originale da sfoggiare durante i party a tema, tanto diffusi in questo periodo. Come spesso accade, però, ci sono persone che scelgono abiti di Carnevale imbarazzanti che possiamo definire anche osceni o quanto meno provocatori, come il vestito da prigioniero di un lager nazista fatto indossare a un bimbo a Napoli.

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A diffondere la notizia del bambino a cui è stato fatto indossare la divisa di un internato dei lager del Terzo Reich sono stati il consigliere regionale Francesco Borrelli e lo speaker radiofonico Gianni Simioli.

I due hanno sostenuto quanto sia ”inconcepibile la leggerezza con cui alcune persone affrontano la trattazione dell’Olocausto, uno dei punti più bui della Storia”, dato che i genitori del piccolo pare volessero ‘omaggiare il film “il bambino con il pigiama a righe”.

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”Troviamo fuori luogo e di pessimo gusto che un dramma come la deportazione nei campi di sterminio nazisti possa diventare spunto per un travestimento di Carnevale” hanno sostenuto Borrelli e Simioli. ”Possiamo affermare senza ombra di dubbio che vince il premio come peggiore maschera. Il piccolo, ovviamente, non ha nessuna colpa. La responsabilità di questa bruttissima immagine è dei genitori. È inconcepibile la leggerezza con cui alcune persone affrontano la trattazione di uno dei punti più bui della Storia. La reazione della madre, tra l’altro, risulta particolarmente inquietante. Invece di comprendere l’errore, si lascia andare ad una filippica contro la mancanza di ironia e parla senza alcuna vergogna di “caricatura alle vittime dell’Olocausto”. Ma come si può sorridere della Shoah e trasformarla in una macabra carnevalata?”.

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