Hamsik, il figlio tifa Higuain e i tifosi del Napoli lo ripudiano

Juventus   Napoli


Marek Hamsik da simbolo del Napoli a ‘traditore’: un po’ come Gonzalo Higuain. Il motivo? Il giocatore – nel dopopartita di Juventus-Napoli – è andato a chiedere la maglia al suo ex compagno di squadra perché il figlio è tifoso dell’argentino. La cosa non è andata già al popolo partenopeo, già ferito dal trasferimento (e dal gol decisivo) del Pipita nella sfida di sabato sera. Hamsik è stato praticamente ripudiato dai tifosi napoletani, mentre a Torino pare siano in molti quelli pronti ad accoglierlo a braccia aperte.

Al termine del match, ancora ignaro di cosa avrebbe scatenato il suo gesto, Hamsik così spiegava lo scambio della maglia con Higuain: “Me l’aveva chiesto mio figlio, voleva la maglia di Gonzalo”. Sui social è montata subito la rabbia. Aumentando le voci su un possibile approdo di ‘Marechiaro’ alla Signora, che lo aveva fortemente corteggiato due estati fa.

Eppure scambiare la maglia con i grandi rivali non è una cosa di ora. Negli anni, è successo spessissimo che un certo Diego Armando Maradona si mettesse sulle spalle – a fine partita – la casacca di Michel Platini o quella di Bruno Conti. Avversari sul campo, colleghi da stimare fuori. Gli animi esacerbati per il ko contro la Juve con gol proprio del Pipita hanno probabilmente scatenato gli insulti contro Hamsik. Difficile, infatti, pensare che il figlio di 10 anni possa veramente capire che oggi Higuain è un avversario. Anzi, l’Avversario. Da battere. O da cancellare dalla mente. Pochi mesi prima era l’idolo indiscusso. Oltre che un grande amico di papà.

Anche prima dell’incontro, comunque, Hamsik aveva chiaramente manifestato la sua intenzione di portare a casa la maglietta bianconera dell’argentino, indipendentemente dallo svolgimento della contesa: “Gonzalo fuori dal campo è un amico. Ci sentiamo ogni tanto e ci siamo sentiti anche prima di questa gara. Mio figlio mi ha chiesto la sua maglia e devo accontentarlo”. Cuore di papà. Peccato per gli insulti e l’accanimento di chi è accecato dal tifo.

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