Giulia Gubellini e il libro Under: “Vi racconto la mia Bologna post apocalittica”

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Tensione, un gioco crudele che vuole essere un monito per chi si ribella all’ordine prestabilito, e dei ragazzi costretti a combattere ogni giorno per la loro sopravvivenza. È questo il clima di ansia e paura che fa da sfondo ad Under, il romanzo di Giulia Gubellini, edito da Rizzoli, che uscirà il 25 di giugno, in contemporanea con la messa in onda di una web serie ispirata proprio al lavoro della giovane scrittrice ventiquattrenne. In una Bologna post apocalittica una dittatura militare vuole distruggere ogni forma di ribellione usando dei personaggi veri in una sorta di reality con duelli all’ultimo sangue. Nanopress ospita in esclusiva tutto ciò che riguarda la web serie girata dal regista Ivan Silvestrini, dalle anteprime ai backstage fino alle curiosità sulla web serie. Abbiamo parlato con l’autrice del libro, Giulia Gubellini, per raccogliere le prime impressioni e qualche dettaglio in più sul progetto che uscirà fra meno di un mese, per avere anche un’idea del background con cui gli attori dovranno fare i conti.

Cosa si prova a sapere che i personaggi di un tuo lavoro prenderanno vita in una serie?
“È incredibile, una grande soddisfazione. Il progetto è partito un anno fa e fra poco vedrò tutto realizzato. È bello confrontarsi con il lavoro di Ivan Silvestrini e sarà altrettanto esaltante vedere poi l’interpretazione degli attori su ruoli che io ho pensato nella mia testa e che erano fino a poco tempo fa delle parole”

La web serie è ispirata al tuo libro: quali sono le difficoltà più grandi che incontrerà il cast?
L’idea del cupo, dell’alta tensione sempre e comunque, di persone che arrivano anche a essere spinte fisicamente e mentalmente perché la situazione dipende molto da loro, e questa sarà per gli attori la sfida più grande – ci spiega Giulia Gubellini – Non dimentichiamoci poi del disagio, dei personaggi ma anche sociale, che si è venuto a creare in questa sorta di dittatura

I personaggi principali del libro hanno qualcosa di tuo?
“Piccole cose, può essere un tic, un modo di dire o di fare. Ad esempio Alice nel libro dice spesso ‘Calma e ghiaccio’, frase che io dico spesso, che ho sentito dire spesso anche in famiglia. Sono cose prese da me, da persone che conosco o viste in situazioni normali, anche perché poi sono, voglio sottolinearlo, i personaggi sono dei ragazzi normali”

Ogni personaggio ha una sua identità all’interno del tuo romanzo, riesci a riassumerla in qualche aggettivo?
“Alice, la protagonista, è coraggiosa: parte che è un personaggio in un bozzolo e poi riuscirà a poco a poco a dimostrare tutta la sua personalità, capace d’affrontare anche le situazioni più complicate e pericolose. Andrea è un bel ragazzo ma indeciso su quella che sarà la sua strada, non sa ancora bene come comportarsi, anche perché nelle situazioni più difficili sono tanti i pensieri che ci passano per la testa. L’altra figura maschile è quella di Francesco, personaggio sicuramente più formato caratterialmente, che ha già preso le sue decisioni e sa da che parte stare. Andando invece dalla parte dei “cattivi”, abbiamo questi personaggi che dalla cabina di regia decidono e controllano ma che mantengono comunque la loro connotazione umana. Anche il signor T, il capo, rimane una persona normale che poi alla sera magari fa anche gli incubi”

A che cosa ti sei ispirata per questo scenario apocalittico?
“Tutto è nato con la tipica domanda “cosa potrebbe succedere se le cose andassero male”. La dittatura che vado a instaurare dell’autorità provvisoria in Italia è ispirata a quelle che sono le dittature militari del Sud America, che ritornano in vari elementi del libro come ad esempio nelle figure degli “scomparsi”, che ricordano i desaparecidos. In una situazione d’impotenza politica e di crisi è proprio questa dittatura militare che riesce ad avere la meglio sulla democrazia”.

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