Emergenza morbillo: quando in Galles arrivò a uccidere per il no ai vaccini

gareth colfer williams

I dati allarmanti sull’emergenza morbillo in Italia, con casi triplicati in un solo anno a causa del no ai vaccini, impongono una seria riflessione. In questo ci può aiutare il ricordo di quando una situazione simile scoppiò in Galles e come si fermò l’epidemia di morbillo. Purtroppo, questo significa parlare della morte di un ragazzo di 25 anni, Gareth Colfer-Williams, trovato morto per quelle che sembravano cause naturali ma che poi si rivelano cause legate al morbillo. Il giovane si era ammalato durante l’epidemia che colpì il paese e, in particolare la città di Swansea: Gareth contrasse la malattia perché non vaccinato, e subì le conseguenze della polmonite da morbillo, una delle complicanze più gravi della malattia. La sua storia sconvolse il Galles che tornò indietro sui suoi passi e disse basta alle bufale sui vaccini. Il risultato? i casi di morbillo sono scesi drasticamente e sono sotto controllo.

Il caso di Gareth Colfer-Williams, in tutta la sua tragicità, è stato importante per la salute pubblica dei gallesi che, solo davanti all’evidenza della sua morte, hanno accantonato studi fasulli e bufale. Tutto è iniziato dopo la vicenda di Andrew Wakefield, l’ex medico inglese radiato dall’albo dei medici per via del falso studio sulla correlazione tra vaccini e autismo, pubblicato nel 1998.

Il tema inizia a girare sempre più, la paura si diffonde e, complici i media (che non hanno difeso con sufficienza forza la scienza medica) dall’altra i complottisti del web, i vaccini scendono in maniera drastica, compreso quello per il morbillo. L’immunità di gregge scompare e il virus del morbillo riprende a colpire, nei bambini e soprattutto negli adulti.

L’epidemia di morbillo in Galles

Siamo nell’aprile 2013 quando il Galles si trova ad affrontare un’epidemia di morbillo. Ad essere maggiormente colpita è la città di Swansea che registra 886 di cui 78 in soli cinque giorni e 121 in una settimana: a fine anno saranno 1.202 i casi riscontrati tra Swansea, Neath Port Talbot e Bridgend. Le autorità sanitarie iniziano un piano vaccini di massa che porta oltre 10mila persone a sottoporsi alla tripla vaccinazione contro morbillo, rosolia e parotite (MMR).

Marion Lyons, direttrice del centro per la tutela della sanità pubblica lancia l’appello alle famiglie perché portino i figli a vaccinare, soprattutto se compresi nella fascia tra i 10 e i 18 anni, i più esposti e i più a rischio.

La morte di Gareth Colfer-Williams
Le cose cambiano quando arriva la notizia della morte di Gareth Colfer-Williams. Il 18 aprile il giovane, di 25 anni, viene trovato senza vita sul divano di casa, a Port Tennant, un distretto di Swansea: qualche giorno prima si era fatto visitare dal medico per un rash cutaneo che lo aveva colpito in diverse parti del corpo. Ha la febbre alta e difficoltà a respirare, ma viene mandato a casa con il consiglio di riposarsi e di prendere del paracetamolo.

Secondo quanto riportò allora la BBC, Gareth aveva avuto dei problemi con l’alcol e, due settimane prima, aveva iniziato la disintossicazione: per di più era molto magro e aveva l’asma. Il malessere era aumentato con il passare dei giorni, finché Gareth viene trovato morto da un suo familiare, passato a trovarlo. La sua morte sconvolge non solo la famiglia ma tutta la città e diventa un caso nazionale: si inizia a parlare di un decesso per cause naturali, poi si punta il dito contro l’asma finché non viene decisa l’autopsia.

La compagna Cairo informa i medici delle condizioni di Gareth negli ultimi giorni: ha avuto febbre molto alta, tanto da avere le allucinazione e un rash cutaneo persistente. I primi esami confermano che il giovane aveva contratto il morbillo e si sospetta che il decesso sia dovuto a complicanze della malattia. A luglio arriva la conferma dall’autopsia: Gareth è morto per una polmonite da morbillo.

Alla notizia di un possibile decesso legato al morbillo, i genitori capiscono che è il caso di vaccinare i figli e la campagna della tripla vaccinazione inizia ad avere successo, portando a una diminuzione dei casi di morbillo: già a fine anno il 95% dei bambini risulta vaccinato contro il morbillo, riportando nel paese l’immunità di gregge.

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