Dacia Maraini, i libri più belli: da Buio a Bagheria

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Dacia Maraini: ecco i libri più belli, in occasione dell’ottantesimo compleanno della celebre scrittrice. Nata a Fiesole il 13 novembre del ’36, la Maraini è una delle voci più importanti della narrativa femminile italiana: saggista, poetessa e drammaturga, ha fatto dei grandi temi sociali, delle donne e della propria esperienza personale l’argomento principale dei suoi scritti.

Nata in un’agiata famiglia toscana – la madre, Topazia, apparteneva in realtà ad un antico casato siciliano – Dacia trascorse l’infanzia in Giappone dove i suoi si trasferirono per sfuggire al Fascismo e per seguire gli studi del padre Fosco, etnologo ed esperto di cultura orientale. Tornata in Italia all’età di dieci anni, visse prima in Sicilia presso i nonni materni, e poi a Roma dove, all’inizio degli anni Sessanta (complice anche l’incontro con Alberto Moravia, suo compagno fino all’83) comincia a dedicarsi alla narrativa, diventando, in breve tempo, una delle autrici italiane più apprezzate e tradotte del mondo.
Ma quali sono i libri più belli di Dacia Maraini? Premesso che fare una classifica è decisamente difficile, abbiamo scelto una serie di titoli a nostro avviso imprescindibili se si vuole conoscere meglio questa scrittrice. Dal romanzo d’esordio La vacanza a La lunga vita di Marianna Ucrìa, ecco brevemente 6 libri tra i più belli di Dacia Maraini.

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La vacanza (1962)

Pubblicato nel ’62, è il primo di una lunga serie di romanzi di successo. La protagonista è Anna, una ragazzina di quattordici anni che lascia il collegio di suore dove vive per trascorrere le vacanze estive in famiglia. Il romanzo, dedicato al tema dell’adolescenza, è in realtà il racconto, scarno e oggettivo, del passaggio all’età adulta di una giovane che, intenta a scoprire la propria femminilità, osserva, tra turbamenti e desiderio di mostrarsi agli uomini, il mondo decadente che la circonda.

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La lunga vita di Marianna Ucrìa (1990)

Vincitore del Premio Campiello 1990, è ambientato nella Palermo settecentesca presso il nobile casato degli Ucrìa. Qui vive Marianna, una giovane sordomuta costretta, appena tredicenne, a sposare uno zio. Ma nonostante il silenzio cui è costretta dal suo disagio, la vita di Marianna sarà densa di emozioni e di avvenimenti sorprendenti, nonché pretesto, per l’autrice, per riflettere con profondità sulla condizione delle donne e sull’essere umano in generale.

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Chiara di Assisi (2013)

E’ la storia (provocatoria) di una santa che, in un’epoca in cui le donne non avevano facoltà di decidere, disobbedisce al padre e segue la sua vocazione. Colpita da Francesco, il ‘matto’ di Assisi che si spogliò davanti al vescovo ed alla città, Chiara, bella, nobile e destinata ad un ottimo matrimonio, rifiuta il suo destino per rispondere alla chiamata della povertà. Col sottotitolo ‘Elogio della disobbedienza‘, la Maraini ci regala, ancora una volta, il ritratto di una donna coraggiosa che ha saputo, a dispetto delle convenzioni, dar vita ad un linguaggio rivoluzionario superando i pregiudizi e le regole dell’epoca.

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Il treno dell’ultima notte (2008)

Tra i libri più belli di Dacia Maraini vale la pena segnalare anche questo, un romanzo di genere storico con protagonista ancora una volta una donna. E’ un’aspirante giornalista, Amara, che, in cerca di Emanuele, un vecchio amico disperso ad Auschwitz, si ritrova nel pieno della rivolta ungherese. Un racconto crudo e appassionante della guerra e dell’Olocausto, visti attraverso gli occhi di uno straordinario personaggio femminile.

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Bagheria (1993)

Non solo tra i libri più belli, Bagheria è anche uno dei più famosi di Dacia Maraini. Il titolo riprende il nome della cittadina nei pressi di Palermo dove la scrittrice trascorse parte della sua giovinezza quando, di ritorno dal Giappone, si trasferisce in Sicilia dai nonni materni. Questo libro è il racconto di quegli anni, tra i colori e i sapori della terra siciliana, fino alla crudeltà della mafia, con un occhio attento, come sempre, alle ingiustizie di cui furono (al tempo e non solo) vittime le donne.

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Buio (1999)

Concludiamo la nostra breve carrellata dei libri più belli di Dacia Maraini con Buio, una raccolta di racconti il cui filo conduttore è la violenza sull’infanzia e sull’adolescenza. Il libro, vincitore del Premio Strega 1999, raccoglie 12 storie (ispirate a fatti realmente accaduti) incentrate su una serie di delitti che il commissario Adele Sòfia riuscirà a risolvere grazie al suo intuito ed alla sua profonda umanità.

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