Covid, sul lockdown totale in tutta Italia si deciderà il 15 novembre

Se entro il 15 novembre la curva epidemiologica non avrà invertito la rotta, si prevede la possibilità di un lockdown totale in tutta Italia. Da domani, invece, nuovi lockdown in tutta Italia, per quelle regioni che da gialle diventeranno arancioni, ovvero Liguria, Toscana, Umbria, Abruzzo e Basilicata.

Verso un lockdown totale?

Dopo l’appello dei medici italiani, che ormai da giorni invocano un lockdown generalizzato, ecco che anche il governo apre a questa possibilità. Sono giorni delicati in cui si tiene costantemente monitorata la curva e si ragiona sulla necessità di misure ancora più restrittive: come la chiusura dei ristoranti il sabato e la domenica a pranzo e la sospensione di alcune attività commerciali, ancora aperte nelle zone rosse.

Conte invita alla cautela

Se il ministro della Salute Roberto Speranza è pronto a procedere con misure più severe, il premier Conte esprime maggiore cautela. “Non possiamo scardinare il meccanismo scientifico delle zone rosse, arancioni e gialle. Dobbiamo aspettare gli effetti delle misure. Ci siamo dati un metodo scientifico – ribadisce Conte durante le riunioni di governo – e non possiamo metterlo in dubbio sull’onda dell’emotività“.

Si deciderà il 15 novembre

L’obiettivo del governo è arrivare almeno al 15 novembre: soltanto allora si potrà stabilire l’efficacia delle nuove misure e del meccanismo di differenziamento tra le diverse aree di rischio, in cui sono state suddivise le regioni italiane. Se tra cinque giorni la curva non avrà invertito la rotta, l’ipotesi è quella di un lockdown generalizzato. In questo caso si dovranno rivedere le attività che possono rimanere aperte e varare un nuovo Dpcm, frutto della discussione tra Regioni e Cts.

Gli ospedali rischiano la saturazione

Uno dei maggiori problemi sul tavolo di governo è la situazione degli ospedali, con il rischio di saturazione, se la curva epidemiologica non inverte immediatamente la rotta. Infatti, anche se i contagi dovessero diminuire nei prossimi giorni, si rischia che la saturazione delle strutture ospedaliere preceda l’inversione di rotta.

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