Coronavirus, il nuovo Dpcm: le restrizioni in vigore dal 7 ottobre

Il nuovo Dpcm contenente le restrizioni per contrastare il diffondersi dei contagi da Coronavirus sarà in vigore dal 7 ottobre.

Il Decreto vedrà il prorogamento delle misure attualmente in atto in tutta Italia, dal distanziamento sociale al divieto di assembramento, con l’introduzione di nuove restrizioni: l’uso della mascherina all’aperto sarà obbligatorio in tutte le regioni del Paese, compreso il numero limitato di presenze alle cerimonie ed eventi privati, uniti alla possibilità di chiudere i locali alle 23.

Queste saranno le misure principali del nuovo Dpcm che il Consiglio dei Ministri discuterà oggi e che verrà illustrato alle Camere nella giornata di domani dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, con l’annuncio ufficiale della proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021. Il Governo ha previsto il possibile impiego dell’esercito per controllare i luoghi principali della movida ed evitare gli assembramenti.

Coronavirus: il nuovo Dpcm nel dettaglio

Il nuovo Dpcm vedrà l’obbligatorietà di indossare la mascherina in tutta Italia anche all’aperto: una misura ritenuta essenziale per impedire situazioni di assembramento ad esempio all’uscita delle scuole ma anche nei luoghi pubblici, dove risulta difficile mantenere le distanze di sicurezza.

Per quanto riguarda i matrimoni, le feste private o anche semplici incontri di convivialità, il Governo indica un massimo di 200 persone, con il divieto di ballare e l’obbligo di indossare la mascherina quando non si riesce a garantire il distanziamento minimo di un metro.

Tra quelle che potrebbero essere le indicazioni del nuove Decreto per contrastare l’avanzata del Coronavirus, ci sarà una probabile stretta sulla movida con orari anticipati di chiusure di locali e ristoranti, ipotizzati intorno alle 23, come già accaduto in Francia e in Inghilterra.

Coronavirus: le parole del Premier Conte

Nella giornata di ieri il Presidente del ConsiglioGiuseppe Conte, da Assisi, dove ha partecipato alle celebrazioni del Patrono d’Italia, San Francesco, ha espresso le sue dichiarazioni sulla situazione italiana nella lotta contro il Coronavirus: “L’Italia che sta faticosamente uscendo dalla pandemia dovrà essere una comunità rigenerata: il nemico non è stato ancora sconfitto, non possiamo disperdere i sacrifici compiuti. Dalla drammatica esperienza traiamo il valore dell’essenziale di quello che veramente conta, di quello che è decisivo anche se invisibile agli occhi“.

E ancora: “La drammatica crisi sanitaria causata dall’epidemia da Coronavirus ci sta ponendo interrogativi fondamentali sulla vita e sulla morte. Ci porta a ripensare a ciò che veramente conta nella vita. L’uomo si è dovuto misurare con un nemico invisibile, che ha sconvolto le nostre esistenze causando inquietudine e rabbia, sofferenza. Coloro che non sono stati colpiti dal virus sono stati costretti ad allontanarsi dagli affetti più cari. Riscopriamo il valore dell’essenziale, di ciò che è invisibile agli occhi ma decisivo per l’esistenza“.

La nostra missione e attività di governo richiede uno sguardo fisso sul futuro tanto ampio da custodire e rigenerare la casa comune per le future generazioni. Lo faremo: stiamo elaborando un piano nazionale per un Paese rigenerato. Anche oggi rinnovo l’appello per un nuovo umanesimo quale orizzonte ideale entro il quale disegnare le politiche dei prossimi anni“, ha così concluso il Premier Giuseppe Conte.

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